domenica 5 giugno 2011

Ognuno a suo modo, ognuno a suo tempo.

"Quello tocca qualcosa e diventa oro!" oppure " Ha le mani d'oro!"
Un mio amico , uno che io manco tenevo tanto in conto, mi disse:"...Che mani, le mani si muovono su indicazione del cervello...Se mai è quello che funziona bene!"
Ci sono persone capaci di trasformare un qualsiasi piccola intuizione, un piccolo gesto in un grande successo e persone che ci mettono tutta la loro volontà, la loro testa per cavare un ragno dal buco e non ci riescono. La vita é magica per questo. Da qualsiasi lato la prendi sembra che hai afferrato sì, qualche indizio importante per comprenderla, ma che é solo un piccolo punto di partenza, con miliardi di variazioni sul tema, mille sfumature di colore. Sembra che ti avvicini alla Verità, ma subito ti scivola dalle mani come una materia fluida, appena palpabile.
Ci sono persone che non smetteresti mai di ascoltare, il loro dire è insegnamento, stimolo e soddisfazione cerebrale, arricchimento e ce ne sono di quelle che sembrano voler conficcare i denti nel pane quotidiano ma non lo fanno mai. Lo guardano, lo valutano, lo discutono e poi, sembrano quasi decisi a mordere, ma non lo fanno. Lo faranno dopo, dicono. Poi il dopo un'altra volta e l'altra volta  diventa domani. Si ripromettono che lo faranno con il loro tempo e modo, ma non lo faranno mai! Queste persone faticano il doppio degli altri nella vita ma non riescono più a trovare il bandolo. Iniziano da piccoli a pensare a tante cose che volevano fare ma che, per colpa di qualcun altro, non sono mai riusciti ad attuare. Sembrano sfiniti da un impegno che non hanno mai affrontato, danno la colpa alla società, all'ambiente, alle altre persone del loro mancato impegno e obiettivo. E' come se spingessero due grandi e pesanti carriole, una piena di cose da fare, una stracolma di rinvii e scuse.
Le energie, la fatica spesa per giustificare il loro mancato impegno, é cento volte più sfibrante di quella che servirebbe a  fare ciò che ci si era prefissi. Un pò alla volta finiscono con sfinire, con le loro sicumere, chi gli chiede conto della mancata soddisfazione dell'impegno preso ma, rovistando velocemente in una delle carriole, trovano la solita risposta: "  E' vero che fossi concorde, però, evidentemente, mi è propria un'altra metodologia organizzativa, che in primis parte dal coinvolgimento pro-attivo di chi vicino o compagno di percorso, tenendo conto delle idee mediate, proposte e delle loro tempistiche." Voi ci capite qualcosa? Io no! Chi tira le somme lo può fare solo con quello che ha in mano: un impegno preso e non portato avanti, una settimana passata inutilmente e quel lavoro ancora da fare svolto con un colpo di telefono in due minuti di piacevole conversazione con un amico.
Sul campanile di Coazze una scritta recita "Ognuno a suo modo". Credo che presupponga che ogni persona ha un suo modo per affrontare un problema, ma non è una licenza a rimandare, anche se, devo riconoscerlo si potrebbe benissimo leggere " A suo tempo", ma questo pure presupporrebbe un tempo suo per essere svolto, ed una telefonata non può essere protratta all'infinito.
Fuori, fuori dalle nostre carcasse individuali, fuori dalle nostre case, fuori dalle nostre beghe personali, dalle ragnatele che avvolgono in un bozzolo il nostro cerebro, ci sono persone, tante persone che stanno aspettando il nostro impegno, il nostro agire.
Questo nostro impegno nella Casa dei Popoli rappresenta per noi il metronomo che deve  determinare il MODO  ed il TEMPO nel quale gli impegni presi vanno svolti. Altrimenti ci ritroviamo tutti a spingere le carrette personali di qualcuno che ingombrano il nostro cammino.

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