martedì 17 maggio 2011

vieni ad abitare la nostra casa, diventa uno di noi.

La nostra tessera

La casa dei popoli

La Casa dei Popoli

La casa dei Popoli è una organizzione senza fini di lucro che intende promuovere la nascita di un luogo fisico, propriamente denominato “Casa dei Popoli”, atto agli incontri ed agli scambi di esperienze e di iniziative  che tendono a far interagire le varie culture che si incontrano sul  territorio italiano. La Casa dei Popoli nasce dall’incontro di tre associazioni fondative: l’ Associazione Culturale degli Emigranti SanPaolesi nel Mondo;l’Associazione Lisanga; l’AGE. l’Associazione Mozambico, la Fratia,  la parrocchia San Lorenzo di Giaveno e quella di Nostra Madre di Cumiana. E’  intenzione di invitare a partecipare alle iniziative della casa dei Popoli, tutte le associazioni di Cumiana, il museo delle emigrazioni di Frossasco ed il Corsorzio tra i Comuni di: Giaveno; Trana; Coazze; Sangano e Bruino ai quali si aggiungono (solo per questa istituzione) il Comune di Cumiana e quello di Frossasco.
Art. 1
La Casa dei Popoli é la Casa della Democrazia. Ogni comportamento o atteggiamento sopraffattore o razzista é bandito. Il Presidente, il Direttivo ed ogni associato è tenuto a vigilare e denunciare qualsiasi comportamento incoerente con questo principìo.
Art. 2
Alla Casa dei Popoli possono aderire singoli cittadini, associazioni culturali ed istituzioni religiose e politiche, tenendo ben presente che nella Casa dei Popoli è lecito osservare qualsiasi credo religioso e politico.
Art. 3
La Casa dei Popoli è retta da un Direttivo nel quale dovranno essere rappresentate al meglio le istanze culturali diverse, anche se minoritarie.
Art. 4
All’interno della Casa e delle sue iniziative culturali, dovranno essere evitate qualsiasi forma propagandistica di parte, religiose o politiche.
Art. 5
La Casa dei Popoli é il luogo nel quale dovranno imparare a  convivere tutte le culture e le persone provenienti da ogni luogo del Mondo.
Art. 6
Nella Casa dei Popoli é tassativo che si rispettino e non si offendano, con atti o con il linguaggio, la dignità degli altri e di ognuno.
Art. 7
La Casa dei Popoli riunisce in assemblea plenaria i suoi iscritti, almeno una volta all’anno, per il rinnovo del Direttivo e delle cariche.
Art. 8
La carica dei componenti del Direttivo decade per dimissioni personali, per la richiesta firmata del 30% degli iscritti o della stessa percentuale del Direttivo stesso.
Art. 9
Il Presidente della Casa dei Popoli si rinnova ogni anno e non può essere in carica la stessa persona per un periodo maggiore di 3 anni.
Art. 10
Il Presidente onorario insieme ai soci fondatori, restano in carica a vita e formano il collegio dei probiviri.
Art. 11
Il collegio dei probiviri vigila sul rispetto dello Statuto di ogni iscritto e sul rispetto da parte di ogni abitante della Casa dei Popoli dei suoi articoli e principi. Hanno il diritto di sancire i comportamenti contrari ai suoi dettami e di espellere chiunque non li rispetti.
Art.12

domenica 15 maggio 2011

Invito

Il bucaneve nero

Il bucaneve nero

Quando i 31 giovani sono arrivati a Forno di Coazze, sono stati accolti da tanta gente, qualche muso lungo (tra i pochi abitanti) e qualche lenzuolo (subito ritirato e sconfessato). Le poche persone che vivono in borgata Ferria, sono vecchie e sole. Noi avevamo scommesso che presto i loro musi lunghi e contratti, si sarebbero sciolti in un sorriso: tanta gioventù, in un posto desolato, non poteva che fare bene. Ora questo sta avvenendo. La scorsa settimana, La Casa dei Popoli, è stata su dai nostri amici più volte, lassù serve di tutto e noi raccogliamo quello che possiamo tra la brava gente dei paesi qui intorno. I primi giorni abbiamo visto che i musoni degli indigeni erano rivolti anche a noi. La gente di montagna non è portata a grandi effusioni, il clima rigido per gran parte dell’anno li costringe a vivere in casa isolati. Qui poi, è ancora viva la paura ed il ricordo. Qualsiasi rumore di scarpe non riconosciuto familiare, in questo posto, come altrove in Europa, ha portato lutti e disastri. Gli spari dei tedeschi hanno mietuto vittime a non finire e non bastano 70 anni a cancellarne gli echi, i partigiani morti vengono commemorati e ricordati ogni giorno dagli abitanti. Le persone sono schive e non danno facilmente confidenza. Già una domanda rivolta in italiano viene accolta con diffidenza, figuratevi l’inglese o il francese/africano pronunciato dai temibili “uomini neri” finalmente arrivati dopo tante minacce genitoriali.  Quello che perà mi ha fatto capire che il ghiaccio si sta sciogliendo, è stata una scenetta alla quale ho assistito venerdì pomeriggio. Avevamo ormai rinunciato a piazzare la parabola televisiva, riottosa a catturare uno benché sottile filo del segnale dal satellite ( che pare nascosto dalle cime dei monti) per un televisore, che La Casa dei Popoli ha portato su per far sentire meno isolate queste persone e, risaliti in macchina, stavamo tornando verso Giaveno. Dalla curva del Bar della borgata, stava risalendo una vecchina quasi piegata in due da una vita dove le camminate si fanno sempre in salita. Questa signora aveva portato il suo cane, tozzo e grintoso, a fare la passeggiata pomeridiana. Al suo fianco camminava il bambino africano, unico piccolo (11 anni) tra tanti adulti. Le stava chiedendo di fargli fare amicizia col cane, lo voleva portare lui. la vecchietta non comprende il suo linguaggio e lui non sa ancora una parola di italiano che comunque servirebbe a poco col dialetto parlato dalla nonna piemontese. La donna cercava di scacciare la mano del piccolo che però continuava a cercare l’asola del guinzaglio, tenuto saldamente tra le dita grinzose della donna. la sua insistenza era dolce, non invasiva, ma costante, senza resa. La signora lo scacciava come infastidita da una mosca, diceva chi il suo cane era cattivo “…come me…questo ti morde…” ma il piccolo nero, quasi invisibile all’ombra scura dei faggi che ammantavano la stradina in salita, continuava con il suo indice magro, a cercare la maniglia del guinzaglio. Ad un certo punto riuscì ad infilare il dito, e la donna allentò la presa (chissà se arresa o se per il contatto col nero?). Il ragazzino infilò tutta la sua mano e lei lasciò il guinzaglio. Il bimbo nero guidava il cane che non accennava a nessuna reazione. La vecchia stava dicendo ora “…questo conosce tutti i posti della montagna, qui intorno. Se ti perdi, lui ti riporta a casa….” Quella giovane vita, nata in un posto tanto lontano e differente da qui, sta sbocciando come un bucaneve in questa montagna alpina.

conferenza stampa

Conferenza stampa della Casa dei Popoli uno Giaveno, lunedì 16 maggio 2011 Alle 18,30, Nella Sala Giunta del Municipio di Giaveno, Palazzo Marchini. Il promotore della Casa dei Popoli, Fernando Martella, presenterà i PresidenteI delle Associazioni costitutivo ed il Presidente della Casa dei Popoli, Don Luciano Allais alla stampa.